La Sinfonia nasce nel Ghetto

 Casale Monferrato, Sinagoga degli Argenti, festa dell’Hosha’na Rabbah del 1733. La comunità ebraica decide di investire gran parte delle sue risorse per realizzare un evento che si rivelerà di straordinaria importanza sociale, storica e musicologica. Si vuole dare un valore ecumenico, alla ricorrenza, coinvolgendo un musicista ricco e famoso come Antonio Brioschi nell’allestimento di una cantata ebraica da tenersi presso la Sinagoga. Il responsabile musicale della comunità, Yosef Haim Chezigin, lavora gomito a gomito con Brioschi; gli strumentisti della comunità lavorano insieme a illustri strumentisti cristiani, ingaggiati per l’occasione. Nasce un vero unicum musicale: Dio, Clemenza e Rigore; una cantata ebraica con la struttura di una cantata cristiana la cui sinfonia introduttiva sfoggia un nuovo stile mai sentito prima d’ora. E’ l’inizio di un importante stagione per la musica europea.

Mosca, 1964, Il musicologo ebreo Moshe Gorali, ritrova, nella Biblioteca di Stato, il manoscritto della Cantata Dio, Clemenza e Rigore. Nessuna firma sul frontespizio, solo luogo e data: Casale Monferrato, 1733.

Israele, pochi anni dopo l’Università israeliana di Bar Ilan stava diventando uno dei centri di eccellenza per la ricerca sul nuovo stile milanese del XVIII sec. Grazie all’importante lavoro della musicologa Sarah Mandel Yehuda, che ha scoperto e comparato centinaia di fonti, si scopre che la sinfonia che compariva come Ouverture della cantata, si ritrova in altre fonti come opera di Antonio Brioschi, milanese. Nasce così la passione di Sarah Mandel per questo misterioso autore che potrebbe essere ebreo, vista l’assenza di musica liturgica dal suo catalogo, e cominciano gli studi che porteranno alla luce ben 90 sinfonie scritte in poco più di vent’anni, il che fa di Brioschi l’autore sinfonista più prolifico della prima metà del ‘700.

Casale Monferrato 2005. Da un incontro tra Vanni Moretto, direttore d’orchestra, e Elio Carmi, a capo della comunità ebraica di Casale, nasce il desiderio di andare più a fondo nella ricerca sul misterioso autore milanese. L’anno dopo la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria finanzia tre anni di ricerche su Antonio Brioschi che permetteranno pubblicare registrazioni, partiture e articoli, e di acquisire nuove preziose informazioni, non solo su Brioschi, ma anche sull’affascinante stagione degli albori del classicismo europeo, che sembra proprio aver avuto uno dei primi focolai nel ghetto di Casale Monferrato.